In mostra oltre sessanta opere del pittore e incisore Anton Zoran Music (1909-2005).
Di origini slovene, Music ha frequentato l’Accademia di Belle Arti a Zagabria avvicinandosi in particolar modo alla sensibilità artistica di Klimt, Schiele, Goya, El Greco e alla pittura impressionista francese.
Fondamentale nella produzione pittorica di Music è l’esperienza di prigionia nel campo di concentramento di Dachau (1944-1945) che lui stesso definisce a posteriori “questa grande lezione” grazie alla quale crede “di aver scoperto la verità, di aver capito la verità”. Dei duecento schizzi a matita realizzati Music riesce a salvarne solo una trentina.
Zoran Music, Dame au chapeau, 1990 © 2020, ProLitteris, Zurich
Zoran Music, Nous ne sommes pas les derniers, 1974 © 2020, ProLitteris, Zurich
Zoran Music, Cavallini che passano, 1948 © 2020, ProLitteris, Zurich
Zoran Music, Motivo dalmata, 1952 © 2020, ProLitteris, Zurich
Gabriele e Anna Braglia si sono appassionati a Zoran Music alla fine degli anni ottanta perché profondamente colpiti dal valore della rinascita dell’uomo-artista espresso attraverso un linguaggio visivo che contrappone, per esempio, i macabri cadaveri di Dachau ai bucolici paesaggi veneziani.
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Alla Fondazione Braglia dal 02.03 al 15.07.2023